La FIVET è una tecnica di Procreazione Medico-Assistita (PMA) nella quale la fecondazione della cellula uovo avviene all’esterno del corpo, in laboratorio, dove in particolari capsule gli spermatozoi opportunamente trattati vengono messi a contatto con gli oociti. L’embrione che si sviluppa viene poi trasferito nell’utero della paziente.
Vengono somministrati alla paziente dei farmaci che permettono lo sviluppo di più follicoli e quindi più oociti a differenza dell’unica cellula uovo che viene prodotta in un ciclo spontaneo.
A questi farmaci ne vengono aggiunti, a seconda del singolo caso o dell’età della paziente, altri che permettono di controllare il momento dell’ovulazione impedendo che i follicoli maturino e scoppino prima del previsto. La risposta alla terapia è molto soggettiva e viene controllata mediante ecografie eseguite per via vaginale in linea di massima a giorni alterni e/o prelievi ematici.
Prima dell’intervento la paziente viene premedicata con analgesici e sedativi. Il prelievo degli oociti viene eseguito ambulatorialmente, tramite puntura dei follicoli per via vaginale sotto controllo ecografico: sulla stessa sonda utilizzata per il monitoraggio si applica un ago, la cui traccia viene seguita sullo schermo in modo da raggiungere ed aspirare tutti i follicoli sviluppatisi. Il liquido follicolare prelevato viene poi immediatamente consegnato al biologo che lo esamina in laboratorio per valutare la presenza delle cellule uovo.
Dopo aver esaminato il liquido follicolare e recuperato gli oociti, il biologo li deposita in particolari terreni di coltura in attesa di valutarne il grado di maturità e di inseminarli. La procedura del trasferimento dell’embrione è molto semplice. Uno o più embrioni (non più di tre) vengono aspirati in un sottile catetere che attraverso il canale cervicale viene posizionato molto delicatamente nell’utero della paziente. Premendo molto lentamente lo stantuffo della siringa alla quale è collegato il catetere, gli embrioni vengono rilasciati sul fondo dell’utero.