La tecnica ICSI (iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi), si differenzia dalla FIVET perché la fecondazione viene ulteriormente “aiutata”: nelle situazioni di dispermia, in cui gli spermatozoi sono pochi o poco mobili ,gli spermatozooi vengono direttamente iniettati all’interno dell’ovocita, tramite un apparecchio detto micromanipolatore. Una pipetta aspirante tiene fermo l’ovocita , che è stato privato delle cellule che lo circondano, mentre un microscopico ago cavo inietta all’interno dell’ovocita un unico spermatozoo.
Il mattino seguente si osservano gli ovociti per verificare se vi è stata la fertilizzazione e cioè se il patrimonio genetico paterno è evidenziabile nella cellula uovo che a questo punto si presenterà con due nuclei uno proveniente dallo spermatozoo con l’apporto paterno e l’altro, dell’ovocita, con l’apporto materno, e viene definita zigote.
Dopo qualche ora i pronuclei si fonderanno e la cellula fecondata inizierà a dividersi: avremo così un embrione a due cellule e poi ognuna di queste a sua volta si dividerà e ogni cellula, se l’embrione è vitale, continuerà a dividersi. A 48 – 72 ore dal prelievo ovocitario gli embrioni sono pronti per il trasferimento in utero.
A questo punto i biologi li osservano e danno loro un giudizio basato sulle loro caratteristiche : la quantità di cellule, la velocità di sviluppo, la regolarità delle cellule e l’assenza di residui e frammenti.
In base al numero di ovuli prelevati, a quello successivo di ovociti fertilizzati ed alla loro divisione e crescita, si arriverà al giorno del transfer con un numero variabile di embrioni.
Per arrivare ad avere in media due embrioni di buona qualità bisogna inseminare più ovociti, non tutti infatti si fertilizzano e non tutti gli embrioni posseggono le caratteristiche necessarie per essere reimpiantati nell’utero: la percentuale di fertilizzazione varia da un caso e l’altro così come la percentuale di embrioni di buona qualità.
1) VISITA OSTETRICA
La visita ostetrica è consigliabile non appena si scopre di essere in attesa ed entro il primo trimestre, questa è un'indagine completa volta a tracciare la situazione clinica presente e passata della paziente con riguardo a malattie, eventuali farmaci presi e informazioni sullo stile di vita. La visita ostetrica è un'indagine completa volta a tracciare la situazione clinica presente e passata della paziente con riguardo a malattie, anche di tipo ereditario. Si raccoglieranno notizie su eventuali farmaci presi o che si stanno prendendo informazioni dettagliate sul partner e informazioni sullo stile di vita. Parte fondamentale della visita è anche il colloquio di tipo genetico: oltre alle informazioni ricevute dalla paziente sui suoi precedenti, è fondamentale dare informazioni approfondite sulle possibili alterazioni genetiche che possano interessare il feto e su tutte le “diagnostiche” oggi a disposizione (di tipo invasivo e non) per poter prevedere eventuali problemi del feto.
2) ECOGRAFIAL’ecografia è una metodica diagnostica non invasiva che utilizzando ultrasuoni (onde sonore) emessi da particolari sonde appoggiate sulla pelle del paziente, consente di visualizzare organi, ghiandole, casi sanguigni, strutture sottocutanee ed anche strutture muscolari e tendinee in numerose parti del corpo.
Durante l'esecuzione dell'ecografia, l’area da esaminare viene inumidita con un apposito gel, non tossico, che consente una migliore trasmissione degli ultrasuoni attraverso il corpo umano.
L’ecografia costituisce uno dei primi approcci allo studio del corpo umano, fatta eccezione della parte scheletrica e delle strutture interne alla scatola cranica. Gli ultrasuoni, infatti, non sono in grado di studiare le strutture ossee.
Le ecografie sono, invece, molto utilizzate per lo studio del collo (tiroide, linfonodi), dell’addome (fegato, reni, milza, pancreas, eccetera), della pelvi (vescica, utero, ovaie, prostata), delle vene e delle arterie (carotidi, aorta, eccetera), dell’apparato muscolare (muscoli, tendini, legamenti).